Vitamina D

Che cos’è la Vitamina D?
Quando si parla di “vitamina D” si è naturalmente portati ad associare questa molecola alla salute delle nostre ossa, ma in realtà essa gioca più ruoli molto importanti, poiché, tra le altre cose, concorre a regolare la corretta pressione sanguigna, aiuta a rafforzare il sistema immunitario difendendo l’organismo dalle infezioni (e secondo alcuni studi anche dai tumori) ed è un fattore fondamentale per la salute del cuore e dei vasi sanguigni.
La forma attiva della vitamina D è il calcitriolo (o 1,25-diidrossivitamina D).
Sebbene comunemente si parli genericamente di “vitamina D”, occorre precisare che ne esistono due tipologie: la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo): mentre l’apporto della prima proviene essenzialmente da funghi e prodotti vegetali, la seconda è presente nei prodotti di origine animale ma soprattutto può essere prodotta dal nostro organismo quando viene esposto alla luce solare.

Quanta vitamina D serve?
Il dosaggio della vitamina D, ad oggi, non è ancora standardizzato: ciò fa sì che non solo esistano due diverse unità di misura estremamente diffuse (ng/ml e nmol/L, con 1 ng/ml = 2,5 nmol/l), ma che soprattutto esistano diverse scuole di pensiero su quale sia il livello minimo per poter definire sufficiente il livello di questa importante molecola.
Per evitare di generare più confusione del dovuto, in questa sede faremo riferimento alla scala di valori più diffusa, secondo la quale la soglia minima per la concentrazione di vitamina D è di 30 ng/ml (= 75 nmol/l) e rispetto a questo valore di riferimento vengono definiti i livelli di carenza o di insufficienza.

Come monitorare i livelli di vitamina D?
Abbiamo detto che la vitamina D è una molecola che svolge numerose ed importanti funzioni nell’economia della salute dell’organismo.
Qualora si volesse fare un ulteriore approfondimento è possibile consultare le “Pillole di sapere” già pubblicate sui rapporti tra vitamina D e COVID-19, il suo ruolo nell’ottica della salute dei denti o anche nella regolazione dei livelli di importanti ormoni come il cortisolo o il testosterone.
Al di là di ciò, comunque, resta l’importanza di effettuare periodici controlli del livello di vitamina D, in particolare in previsione del periodo invernale, in cui questa mostra valori statisticamente più bassi e ciò comporta, tra le altre cose, una maggiore esposizione alle malattie infettive.
Questo tipo di monitoraggio può essere facilmente effettuato con la semplice analisi di una goccia di sangue indipendentemente dall’orario della giornata in cui viene effettuato il prelievo.